In questo tempo di Avvento che celebra la venuta di Dio, il Verbo fatto uomo per la nostra salvezza, sentiamo più che mai l’urgenza di rivolgerci a quanti, ricoprendo incarichi istituzionali nazionali, comunitari ed internazionali, possono agire affinché si spengano i troppi focolai di guerra, violenza, odio fratricida che incendiano intere comunità nazionali o regionali, spesso sacrificando il sangue di civili, anche bambini, inermi e innocenti.
Come Azione Cattolica, facciamo nostro quanto detto da Benedetto XVI durante l’Angelus di domenica 30 novembre, e invitiamo tutti alla «preghiera per le numerose vittime sia dei brutali attacchi terroristici di Mumbai, in India, sia degli scontri scoppiati a Jos, in Nigeria, come pure per i feriti e quanti, in qualsiasi modo, sono stati colpiti». Il Santo Padre ci ricorda che, pur essendo diverse le cause e le circostanze di quei tragici avvenimenti, «comuni devono essere l’orrore e la deplorazione per l’esplosione di tanta crudele e insensata violenza». Con il Papa chiediamo dunque al Signore «di toccare il cuore di coloro che si illudono che questa sia la via per risolvere i problemi locali o internazionali», sentendoci tutti «spronati a dare esempio di mitezza e di amore per costruire una società degna di Dio e dell’uomo».
Denunciamo con decisione, inoltre, la responsabilità di chi genera mostri e li attribuisce, strumentalizzandole, alle religioni. In questo senso, è utile ricordare l’importanza del dialogo interreligioso come via dell’amore e della pace fra le genti.
Alla preghiera per il mondo e alla denuncia di ogni forma di strumentalizzazione delle religioni l’Azione cattolica desidera aggiungere l’impegno ordinario di ciascuno nel compiere quei piccoli gesti di pace e giustizia che ci aiutano a coltivare la Speranza.
la Presidenza Nazionale di AC