Laicità, pastorale integrata, diocesanità e servizio alla parrocchia, professioni e ambienti di vita... sono alcune delle parole chiave emerse dal dialogo tra Benedetto XVI e i sacerdoti della diocesi di Albano lo scorso 31 agosto. «Mi sembra che oggi - ha affermato il S. Padre - sia nei Movimenti, sia nell’Azione Cattolica e nelle nuove Comunità che esistono, abbiamo operatori che devono essere collaboratori nella parrocchia per una pastorale “integrata”. Il parroco non deve solo “fare” ma anche “delegare”... Essi devono imparare ad integrarsi realmente nel comune impegno per la parrocchia» sia collaborando con la Diocesi attorno al proprio Pastore, sia cercando di incontrare e di dire una parola missionaria a quelli che non frequentano la parrocchia, non hanno fede o hanno poca fede. «Soprattutto questi nuovi soggetti della pastorale e i laici che vivono nelle professioni di questo nostro tempo, devono portare la Parola di Dio anche negli ambiti che per il parroco spesso sono inaccessibili. Coordinati dal Vescovo, cerchiamo insieme di coordinare questi diversi settori della pastorale, di attivare i diversi operatori e soggetti pastorali nel comune impegno: da una parte, di aiutare la fede dei credenti, che è un grande tesoro, e, dall’altra, di far giungere l’annuncio della fede a tutti coloro che cercano con cuore sincero una risposta appagante ai loro interrogativi esistenziali».
Nessun commento:
Posta un commento