giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale!

Santo Natale 2009


«Oggi per questa casa è venuta la salvezza» (Lc 19,9a)



Perché ciascuno sia capace di accoglierla con gioia: auguri!


Azione Cattolica Italiana  - Delegazione Regionale delle Marche



* Gentile da Fabriano,  Natività - Predella dell’Adorazione dei Magi (Pala Strozzi), 1423, Firenze, Galleria degli Uffizi


Il biglietto

martedì 15 dicembre 2009

La sfida educativa

Nell'ambito del cammino di preparazione al Congresso Eucaristico nazionale del 2011, il prossimo mercoledì 16 dicembre alle ore 17.30 presso l'aula magna del Polo Montedago dell'Università Politecnica delle Marche, una conferenza presieduta da S.Em. Card. Camillo Ruini sul tema: La sfida educativa. L'iniziativa è organizzata dall'Arcidiocesi di Ancona-Osimo in collaborazione con l'Università Politecnica delle Marche e il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI.
Visto l'interesse che il tema desta per i responsabili di AC, all'interno del cammino di tutta la Chiesa italiana nei prossimi anni, invitiamo quanti desiderano a cogliere nell'iniziativa un'importante occasione formativa.

lunedì 14 dicembre 2009

Ripartire dal dialogo per fermare la violenza

nota della Presidenza Nazionale di AC


L’aggressione di ieri ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, compiuta, a quanto parrebbe dalle prime informazioni, da una persona con problemi psichici, si inserisce nel processo di degenerazione del dibattito politico in Italia. Un tale atto di violenza va stigmatizzato con chiarezza perché acuisce i già aspri conflitti sociali e rischia di legittimare modalità estremiste e pericolose di intendere il confronto pubblico.


L’Azione cattolica italiana, nel condannare fermamente quanto accaduto, incoraggia l’avvio di una immediata fase di riflessione nella classe dirigente del Paese, nei partiti e nella società civile. Ci associamo al “rinnovato appello” del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza”. Nonostante siano numerosi i tentativi della politica di radicalizzare lo scontro anche nel corpo elettorale, l’Azione cattolica ritiene che il comune auspicio degli italiani sia quello di una nuova stagione di dialogo e confronto leale per perseguire il bene comune, anche in questo tempo difficile, segnato dalla crisi economica e dalle difficoltà che le nuove generazioni incontrano nel guardare al futuro con serenità. Tre mesi fa, in una nota sulla situazione della nostra nazione, l’Azione cattolica già rimarcava che “fortunatamente la stragrande maggioranza del Paese si sente unito”, e che la sua unità “merita una difesa più forte e decisa”.


Tutte le forze sane del Paese, in questo momento, chiedono alla politica di placare lo scontro e cambiare radicalmente linguaggio. A dare voce a questo sentimento sono stati più volte anche i vescovi. Ieri la presidenza della Conferenza episcopale italiana ha espresso l’auspicio che il Paese maturi “un clima culturale più sereno e rispettoso al fine di realizzare nella coesione sociale e nella responsabilità politica il bene di tutti e di ciascuno”. Una nota che si pone in continuità con le prolusioni del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che nell’ultima assemblea dei vescovi metteva in evidenza la necessità e l’urgenza di “svelenire il clima generale, perché da una conflittualità sistematica, perseguita con ogni mezzo e a qualunque costo, si passi subito ad un confronto leale per il bene dei cittadini e del Paese intero”.


Parole che, alla luce di quanto accaduto ieri, sono più di un monito. L’Azione cattolica italiana le fa proprie e le rilancia, appellandosi alle coscienze dei singoli e dei corpi sociali, proponendosi di dare il proprio contributo ad un nuovo clima di confronto disinteressato e finalizzato unicamente al bene delle persone.

venerdì 11 dicembre 2009

AC Marche: tra emigrazione e accoglienza

Settima tappa del ciclo dei 16 incontri regionali promossi dall'Azione Cattolica in preparazione della 46° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Domani, sabato 12 dicembre, a Macerata (Auditorium S. Paolo, h. 16) avrà luogo il convegno "Il viaggio continua... Marchigiani tra emigrazione e accoglienza", una riflessione che ripercorre l'evoluzione sociale e culturale vissuta dalle Marche, dalla memoria della precedente condizione di emigranti per giungere alla odierna situazione di accoglienza verso molti immigrati. L'iniziativa è inserita nelle manifestazioni per la Giornata delle Marche e nelle celebrazioni per il IV centenario dalla morte di padre Matteo Ricci. Sul tema dell'immigrazione è anche possibile scaricare l'ultimo dossier prodotto dall'Istituto Bachelet dell'ACI.


Il comunicato stampa
I materiali preparatori
Gli atti

mercoledì 9 dicembre 2009

L'Azione Cattolica dei Ragazzi all'Angelus

Durante l'Angelus dell'8 dicembre il Santo Padre, Benedetto XVI, ha salutato l'Azione Cattolica Italiana, che in molte parrocchie hanno celebrato la festa dell'adesione, spronando in modo particolare gli educatori ad accompagnare nella fede le persone loro affidate.


Leggi il testo del saluto

8 dicembre: scelta di ACcoglienza


In occasione della solennità dell'Immacolata, festa dell'adesione all'Azione Cattolica (vedi la campagna 2010), pubblichiamo una riflessione della vice presidente nazionale Maria Graziano dal titolo "In AC è festa grande".


Perché l’Azione Cattolica l’8 dicembre di ogni anno celebra la festa dell’adesione all’associazione? Tra i tanti motivi, scegliamone cinque… Cinque motivi per cui oggi vale la pena di dire “sì” e festeggiare l’Azione Cattolica nella comunità cristiana.



Primo. Aderire all’AC è dire “sì” ad un ideale: a vivere da “benedetti per benedire…”; il gesto della benedizione della tessera, firmata dall’aderente e controfirmata dal presidente parrocchiale dell’associazione, dal presidente diocesano, dal presidente nazionale…ci ricorda che l’Associazione tutta s’impegna a farci scoprire e incarnare ciò per cui oggi ci viene donata la vita; a festeggiare ogni anno perché siamo chiamati a vivere, non a sopravvivere; a sentire il valore di dare la vita alle persone, ai luoghi in cui siamo inseriti; a scoprire che ognuno di noi, in qualunque situazione si trovi, può generare novità, bellezza, gioia. Riceviamo in dono qualcuno da amare: davanti alla comunità cristiana, con un impegno pubblico e visibile, diciamo “sì”a dare la vita alle persone che il Signore ci farà incontrare.
Secondo. Aderire all’AC è dire “sì “ ad un progetto di formazione permanente. Basta credere in Dio per scegliere i suoi criteri? Forse oggi viene più naturale “stare un po’ qua, un po’ là”, invece ricevere la tessera davanti alla comunità cristiana ci rende esposti; andando controcorrente, ci fa uscire dall’anonimato: l’adesione all’AC che si rinnova ogni anno ricorda che l’adesione a Cristo non avviene una volta per sempre, che ogni giorno abbiamo la necessità di avere a cuore la formazione della nostra persona. E l’AC, con il suo progetto, i suoi itinerari, le sue proposte, ci offre questa possibilità.
Terzo. Aderire all’AC è dire “sì” alla formazione personale ma in un gruppo che sostiene e vivifica il cammino di ognuno. La conversione, che scaturisce da un serio cammino di fede, è un rientrare in un flusso di vita. Nel gruppo, dunque, ci si allena a vivere il cuore della vita cristiana: vita sacramentale, preghiera quotidiana, accompagnamento spirituale, discernimento sui problemi del territorio, della vita del Paese e del mondo…; si è spronati a scegliere cioè a prendersi delle responsabilità: il contrario di farsi rimorchiare, di vivere alla giornata; quindi ci si aiuta reciprocamente a vivere la propria autonomia e libertà. Con questa esperienza l’AC dà valore alla relazione con altre persone, che non sono scelte per legami d’amicizia o di parentela ma per esigenze condivise di formazione, e di questa relazione fa un vincolo, tramite l’adesione: l’associazione s’impegna a suscitare la nostalgia di Dio, inducendo a riscoprire la fede come esperienza che cresce insieme agli altri, non solo nella sfera privata, attraverso proposte che fanno sperimentare il valore e la bellezza di essere Chiesa. Oggi festeggiare l’adesione all’AC è ricordare, dunque, che questi laici sono chiamati ad assumere la vita della chiesa come la vita della propria famiglia; sono laici vicini ai loro Pastori con l’affetto dei figli e la maturità di persone adulte che sanno assumersi le proprie responsabilità.
Quarto. La scelta dell’ unitarietà dell’associazione sottolinea poi il primato della comunità rispetto alle sue componenti e l’esigenza di cammini formativi graduali e progressivi, che con coerenza e continuità accompagnino una persona a diventare e a vivere da adulto nella fede. Aderire all’AC è aderire ad un’esperienza forte di dialogo intergenerazionale in cui le differenze contano per arricchirsi: unitarietà è sinonimo di unità, non di uniformità; per noi educare è un’ impresa comunitaria – unitaria che passa per lo scambio affettuoso tra diverse generazioni. Oltre ai cammini formativi adeguati ad ogni età, si condividono, infatti, luoghi di discernimento comunitario (consiglio, assemblea) che educano i giovani e gli adulti a prendersi cura dei ragazzi; gli adulti ad accompagnare i giovani nel maturare la capacità di relazione, la crescita del senso ecclesiale – comunitario, lo sviluppo del senso civico e politico.
Quinto. Come si sostiene l’AC? L’AC è libera perché si sostiene da sola. Ogni socio una volta all’anno contribuisce economicamente esprimendo, anche con questo gesto, il segno di un coinvolgimento della persona che non si risparmia, mettendo in atto ogni risorsa, ogni intuizione e condividendo il frutto dei propri sacrifici…
L’AC opera dappertutto, nelle parrocchie e nelle diocesi: chi non conosce il lavoro gratuito ed appassionato di tanti responsabili, giovani e adulti, che in forma di volontariato danno la propria vita …perché la fede parli alla vita di oggi, ma anche e soprattutto perché la vita di oggi interroghi la fede?


Lettera ai presidenti

domenica 6 dicembre 2009

Una riflessione sull'Eucarestia

Pubblicato il contributo intitolato "L'Eucarestia forma ad una vita pienamente umana" che la Delegazione regionale di AC ha portato al convegno teologico regionale svoltosi a Loreto gli scorsi 1-2 dicembre in preparazione del Congresso Eucaristico Nazionale. Leggi il testo.

A Copenaghen... Crea un clima di giustizia

La Conferenza sulla convenzione quadro delle Nazioni Unite in tema di cambiamenti climatici è ormai alle porte. Lunedì 7 dicembre, l'atteso vertice di Copenaghen apre i battenti, fino al prossimo 18 dicembre. Il fatto del giorno rilancia la campagna "Crea un clima di giustizia" promossa da FOCSIV cui l'AC aderisce su uno degli obiettivi del millennio: promuovere la sostenibilità ambientale.

La qualità della relazione educativa

Dal 6 all'8 dicembre, a Roma, all'inizio di un decennio dedicato alla riflessione sulla sfida educativa, l'AC vuole proporre una panoramica a 360° sulla figura dell'educatore e sulla relazione educativa che si instaura con i ragazzi che gli sono affidati. "Come vasi di creta - La qualità della relazione educativa per dare forma alla vita" è il titolo del convegno per gli educatori. On line una pagina dedicata per seguire i lavori.

AC Jesi: veglia dell'Immacolata