martedì 27 marzo 2012

Esercizi spirituali tra le mura domestiche - lunedì


Con Dio o senza Dio il lavoro cambia

Dalle origini dell’umanità il lavoro accompagna la vita dell’uomo. Dio lo pone in mezzo al giardino perché egli lo custodisca. Il peccato pone una scissione tra l’uomo e la natura: con fatica si lavora, per rendere la realtà a misura di uomo.
Il Salmo 127 da una parte considera la serietà del lavoro e la fatica, dall’altra ci ricorda che il suo vero senso è l’essere una risposta all’opera di Dio. Egli ci precede in ogni nostra attività e in ogni nostro impegno per il bene di tutti. Egli è il primo a costruire la città, il nostro vivere insieme, e con il nostro lavoro collaboriamo alla sua opera creativa. Sia il Salmo sia la storia della Sacra Famiglia di Nazareth ci confermano che il lavoro, importante per la nostra realizzazione umana e strumento per collaborare con l’opera creatrice di Dio, non può essere il centro della nostra vita. Al centro c’è la famiglia e anche con il lavoro siamo al servizio delle persone che ci sono affidate. Quando siamo al lavoro, oltre alla esigenza di concentrarci su ciò che facciamo, a chi pensiamo di più?

Salmo 127 (126)
Mt 2,13-15 19-23
Testimonianza di Germano Sabattini, diocesi di Pesaro

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