giovedì 19 marzo 2009

Esercizi spirituali a casa: giovedì 19

 4° giornata: giovedì 19 marzo 2009


Titolo: La casa: il luogo dell’amore concreto


Brano: Mc 14, 3-9


La frase chiave: “Mentre Gesù era a tavola giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo”



Piccola riflessione
Oggi l'evangelista ci presenta la casa come il luogo dell'adorazione. La donna di questo brano compie un gesto di adorazione: rompe un vasetto di alabastro, prezioso unguento, e unge il corpo di Gesù. L'adorazione è un atteggiamento che provoca intimità, ha sempre a che fare con il corpo, è uno stare bocca a bocca e un portare alla bocca, come dice la parola latina.


In questa giornata abbiamo pensato alla camera da letto degli sposi, perché in fondo la vita degli sposi è una adorazione continua. La camera da letto sintetizza la vita stessa degli sposi: nell'esperienza della tenerezza reciproca si alimenta l'amore che li unisce e li rende famiglia. Nella camera da letto si consuma il gesto massimo dell'intimità fisica che è l'atto sessuale, che rende completo l'amore e apre la coppia alla vita, alla continuazione della creazione. La camera da letto non è altro, né oltre, il rispetto e la fede, perché anche da come si dorme insieme si comprende il valore profondo e unico dell'amore.


Testimonianza: (Francesca Rogari - Presidente AC Fabriano)
“Perché tutto questo spreco di olio profumato?”. La domanda contenuta in questa pagina del Vangelo di Marco risuona oggi anche per me. Essere sposi, in fondo, è uno spreco di profumo. Quante persone vivono insieme, si amano e sono felici, pur non essendo sposate? Vero. È che noi, sposi in Cristo, abbiamo voluto esagerare, rompendo il vaso del prodotto di bellezza più prezioso e lasciando che il suo profumo invadesse tutta la nostra vita. Da capo a piedi. E per sempre. Siamo diventati una cosa nuova: “questo mistero è grande”. Ed è però un mistero che tocchiamo con mano ogni giorno, nel “piccolo” della nostra ferialità, nella semplicità dei nostri gesti quotidiani, nella familiarità della nostra casa. La nostra casa è “profumata” perché è abitata da Dio: per noi sposi è il luogo della santificazione e della missione, il luogo in cui risplendere come immagine di Dio, insieme. Anche la preghiera è uno spreco di profumo. Quante persone buone, oneste, generose, fanno grandi cose senza il dono della fede? Verissimo. Ma noi, credenti in Cristo, sappiamo che se non è il Signore a costruire la casa, i nostri mattoni terranno ben poco; sappiamo che senza di Lui non possiamo far nulla. La preghiera è il nostro modo di fare spazio alla grazia di Dio, sola cosa necessaria. La preghiera di coppia, infine, è un grande spreco di profumo. Quanto è facile, comodo e - perché no? - anche bello pregare da soli, seguendo il proprio ritmo e il proprio cuore? Vero. Ma che grande dono è pregare in due! Perché siamo in due agli occhi di Dio, è così che ci ha pensati da sempre e per sempre. E quale modo migliore di celebrare la bellezza di essere in due che non attraverso la preghiera fatta in due? Anche quando si riesce solo a leggere insieme un salmo prima di spegnere la luce e ringraziare, mano nella mano, per la giornata trascorsa, e offrirsi il perdono reciproco (“non tramonti il sole sopra la vostra ira”). Anche quando la mattina si possono leggere appena poche righe di Vangelo prima che i figli invadano la camera da letto con la loro allegra confusione. Ecco perché tutto questo spreco di olio profumato: perché lo Sposo è con noi. E solo in Cristo ciò che agli occhi del mondo appare uno spreco si rivela invece essenziale; solo in Cristo tutto quello che sembra inutile, superfluo o addirittura pericoloso, è trasformato in bellezza, grazia, pienezza di vita.


Preghiera: Salmo 98 (97)


Esercizi:
1. Provare a passare un po’ di tempo in Chiesa davanti al tabernacolo…
2. Osservare e riflettere su come è disposta ed arredata la camera degli sposi in casa nostra
3. Oggi è la festa del papà: proviamo a pensare a lui, alla sua storia, alla testimonianza di vita e di fede che ci ha donato e dona.



il file della 4° giornata


1 commento:

  1. Mi piace molto questa idea dello "spreco", o, se vogliamo, della sovrabbondanza: in fondo non è proprio Dio che ci ama per primi di un amore sovrabbondante? è qualcosa che fa il paio con la gratuità. I nostri riti ci ricordano un po' quel gesto della donna, o i fiori sull'altare, l'odore dell'incenso... Una mia amica anni fa a Gerusalemme andò a cercare una boccetta di nardo, per poter sentire quale fosse il profumo del Signore la mattina della Risurrezione. Mi piace, allora, pensare a questo smisurato amore profumato, he ce lo rende più tangibile, se così si può dire. E mi piace molto che Erri De Luca, uno dei miei scrittori preferiti, definisca con la categoria dello spreco l'ebraico della Bibbia che si è messo a tradurre. Quasi che anche la lingua che ci narra l'amore di Dio ha impressa in sé questa sovrabbondanza di grazia.
    Sul pregare in coppia... mi piacerebbe molto, ma non mi è dato per il momento. Ma a volte alcuni atteggiamenti di mio marito sembrano scaturiti dalla preghiera più dei miei.
    E il letto? con le figlie assume significati sempre più ampi: ci piace condividerlo con loro, come luogo in cui accogliere la loro necessità di coccole, di nutrimento (il latte materno), quasi a rinnovare nei piccoli gesti quotidiani il desiderio che le ha portate a nascere.
    R.

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