lunedì 4 settembre 2006

Dietro le quinte dei sussidi

Anche quest’anno ho avuto l’opportunità di collaborare alla preparazione dei sussidi per il cammino annuale dei giovanissimi, e anche quest’anno, più o meno titubante, ho accettato l’invito… le competenze, si sa, sembrano non bastare mai e lo sguardo sembra  sempre troppo ristretto rispetto ai giovanissimi e agli educatori di tutta Italia… sarà forse per questo che in AC si lavora insieme?
È un’osmosi molto bella quella che fa incontrare, scambiare e arricchire reciprocamente esperienze e sensibilità diocesane con quelle nazionali: per quel che ho potuto, ho cercato di non portare solo “la voce” di Senigallia ma anche quelle raccolte durante gli incontri regionali e negli appuntamenti più informali.
La fatica più grande di questi ultimi tempi nel pensare e progettare la formazione, credo sia un po’ quella sensazione di “navigare a vista” in attesa di una rotta un po’ più organica che dovrebbe scaturire dagli itinerari formativi. Questo implica dunque un grande lavoro da parte di ogni équipe diocesana e anche di ogni singolo educatore nel tradurre quelle che sono tracce e proposte in veri e propri percorsi concreti; in questo senso continua ad essere un tesoro inesauribile e irrinunciabile tutto l’approfondimento che apre il sussidio educatori sui criteri della formazione. Guai se ci prendesse la tentazione di “sorvolarlo”!
Infine un augurio e una richiesta: un sussidio scritto può solo “dare il la”, un po’ come uno spartito: perché diventi musica servono gli strumenti e soprattutto i musicisti… l’augurio è che la musica dei vostri gruppi sia così bella da far danzare tutti quanti l’ascoltano; la richiesta è di condividere tutto quanto darete vita così che reciprocamente i nostri “repertori” possano crescere ed arricchirsi a vicenda. Buon lavoro!
Marica (Resp. regionale MSAC)

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